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Today's Tigullio fin is the Giada. "Giada" is Italian for "Jade" (above), which is a mineral much used in some cultures as jewellery and for ornaments, mostly known for its green varieties, although it appears naturally in other colours as well, notably yellow and white.
Here is the Tigullio fin named after the gemstone in 1965:
Italian:
Giada la nuova pinna della Tigullio
- concettualmente rivoluzionaria
- sfruttamento del principio di reazione
- risparmio elevatissimo di energie
Le prime GIADA, appena uscite dallo stampo non ancora completato nei suoj aspetti estetici, sono state consegnate agli istruttori delle Scuole Federali della FIPS, senza alcuna lettera di accompagnamento o di istruzioni sulle sue caratteristiche "rivoluzionarie”, e di conseguenza senza alcun consiglio sul nuovo e diverso modo di usarle. Volevamo un loro responso più schietto possibile.
La prima reazione è stata di disorientamento e di perplessità. E questo è stato il nostro primo successo. I più competenti subacquei italiani, quali sono gli istruttori della FIPS, pur non avendo avuto il tempo di appurare quali sono i principi di funzionamento della GIADA, e di conseguenza quale è il modo migliore di adoperarla, avevano avvertito che c'era qualcosa di buono. Dopo quindici giorni di uso continuo delle GIADA la maggioranza di loro si è dichiarata entusiasta.
Le costole di irrigidimento delle GIADA, di particolare profilo idrodinamico, sono state poste completamente dalla parte “positiva” della pinna: irrigidiscono la pinna nella falcata positiva, e la rendono assolutamente flessibile nella falcata negativa. La posizione e la forma delle costole di irrigidimento sono il mezzo più efficace per ottenere i due scopi che ci eravamo prefissi:
1) Durante la falcata positiva sfruttare quasi interamente l'energia impiegata. Sotto sforzo, infatti, la “pala” assume una forma tale da costituire, insieme all'onda d'urto dell'acqua, uno tubo Venturi; l'acqua scorre parallelamente alla superficie de pinna provocando una spinta di locomozione a “reazione”. Per il conseguente effetto di trascinamento dell'acqua circostante evitato, così, ogni effetto di “turbine” o “risucchio” allo stac dell'acqua dalla estremità della pinna, nonostante e in virtù d l'estrema rigidità dell'insieme.
2) Durante la falcata negativa la pinna si flette per oltre terzo della sua lunghezza; e come è noto solo la parte flessa, questa falcata, è capace di provocare spinta di locomozione, parte che resta rigida, viceversa, assorbe in attriti e in spinta "negativa" la maggior parte della energia spesa nel pinneggiamento: nelle pinne tradizionali questa dispersione di energia assomma in media all’ottanta per cento dell'energia spesa; ne GIADA, data la forma rotondeggiante e sfuggente della parte superiore, questa parte della pinna non richiede alcuno sforzo pinneggiatore. Di qui, abituati come siamo alle pinne tradizionale, il senso di squilibrio che si prova indossando per la prima vo le GIADA (per apprezzarne le indiscutibili doti occorre usa continuativamente per una quindicina di giorni, abituandosi a una falcata più lenta e più ampia).
Le GIADA sono particolarmente indicate:
- Nelle IMMERSIONI CON AUTORESPIRATORE (se ne possono avvertire le caratteristiche fin dalla prima immersione) e nelle sommozzate in apnea.
- Nelle GARE DI NUOTO PINNATO di gran tondo, quando oltre al rendimento della pinna, assume un peso determinante il risparmio di energia.
- Nel NUOTO VELOCE in superficie si potranno ottenere risultati vantaggiosi (come sono stati già ottenuti) soltanto dopo aver appreso la nuova tecnica di pinneggiamento e dopo avere allenato i muscoli nelle gambe alla diversa distribuzione degli sforzi, fisiologicamente più corretti.
Rough translation:
Giada, the new fin from Tigullio:
• revolutionary design
• exploits reaction principle
• very high energy savings
The first GIADAs, just out of the mould and not yet complete in its aesthetic aspects, were delivered to the instructors of the Federal Schools of the FIPS, without any cover letter or instructions on its "revolutionary" characteristics, and consequently without any advice on the new and different way of using them. "We wanted their response to be as frank as possible.
The first reaction was one of disorientation and perplexity. And this was our first success. The most competent Italian divers, who are the FIPS instructors, despite not having had the time to ascertain what the operating principles of the GIADA are, and consequently what is the best way to use it, had warned that there was something good . After fifteen days of continuous use of GIADA, the majority of them declared themselves enthusiastic.
The stiffening ribs of the GIADA, with a particular hydrodynamic profile, have been placed completely on the "positive" part of the fin: they stiffen the fin in the positive stride, and make it absolutely flexible in the negative stride. The position and shape of the reinforcement ribs are the most effective means of achieving the two goals we had set ourselves:
1) During the positive stride, use the energy used almost entirely. Under stress, in fact, the "shovel" assumes a shape such as to constitute, together with the shock wave of the water, a Venturi tube; the water flows parallel to the surface of the fin, causing a thrust of "reaction" locomotion. Due to the consequent effect of entrainment of the surrounding water, any effect of "whirling" or "sucking" at the ? of the water from the extremity of the fin is avoided, despite and by virtue of the extreme rigidity of the whole.
2) During the negative stride the fin flexes for more than third of its length; and as is known only the flexed part, this stride, is capable of causing locomotion thrust, the part that remains rigid, vice versa, absorbs most of the energy expended in finning in friction and "negative" thrust: in traditional fins this dispersion of energy amounts to an average of eighty percent of the energy spent; ne GIADA, given the rounded and receding shape of the upper part, this part of the fin does not require any finning effort. Hence, accustomed as we are to traditional fins, the sense of imbalance that one feels when wearing the GIADA for the first time (to appreciate its indisputable qualities it is necessary to use it continuously for a fortnight, getting used to a slower and wider stride).
GIADA are particularly suitable:
• In SCUBA DIVING (you can feel its characteristics from the first dive) and in free diving.
• In FIN SWIMMING COMPETITIONS, when in addition to the performance of the fin, energy saving takes on a decisive role.
• In RAPID SWIMMING on the surface it will be possible to obtain advantageous results (as they have already been obtained) only after having learned the new technique of finning and after having trained the muscles in the legs to the different distribution of efforts, which are physiologically more correct.